Dott .ssa Mirella Caruso

Psicologa - psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico.

Chi sono

Ho conseguito la laurea in Psicologia a indirizzo clinico, nel 1981 col massimo dei voti presso l’Università “la Sapienza” di Roma con una tesi sulla disforia post-partum o "sindrome maternity blues” la cui ricerca sperimentale è stata svolta presso il Policlinico "A. Gemelli". La sindrome “Maternity Blues” (conosciuta nella tradizione popolare come “pianto o febbre del latte”) è una lieve depressione che si avverte nei giorni immediatamente successivi al parto. La disforia è generalmente transitoria, ma in alcuni casi può riattivare antiche problematiche e conflitti irrisolti.

Già nel periodo universitario avvertivo il fascino per la profondità e la bellezza degli studi psicoanalitici nella sua capacità di comprenderne l’animo umano. Il percorso universitario mi offriva però un insegnamento molto teorico, utile solo in parte quando ci si trova a tu- per- tu con una persona sofferente o anche solo in difficoltà. Avevo anche la necessità di chiarire a me stessa quale fosse il concetto di salute (e di malattia) in base al quale orientare il mio lavoro, la tecnica, ma anche la mia vita. Mi domandavo se uno psicoterapeuta dovesse essere “sano” e a quali livelli. Ritengo che questa domanda possa essere rivolta a se stesso da ciascun professionista/operatore che operi a stretto contatto con un pubblico. Quanto uno psicologo, un medico, un educatore debbano essere “sani” per lavorare con onestà e dare il meglio di sé nel contatto con la propria utenza, senza proiettare fuori ciò che proviene dai propri moti interiori, dalle proprie ansie, dai propri problemi non risolti? Ero convinta che l’acquisizione di teorie e tecniche non potesse bastare: dovevo cambiare in primo luogo, me stessa.

Fu così che incontrai Sandro Gindro e il gruppo di “Psicoanalisi Contro”, che, negli anni ’80, era una scuola di formazione, un’associazione culturale, un centro clinico. Le scuole post-laurea così come le conosciamo oggi, non erano state ancora istituzionalizzate e la formazione psicoanalitica implicava un lavoro profondo su se stessi in primis, oltre che uno studio intenso (32 esami con la scuola di Gindro). Era allora un rapporto artigianale, da bottega, qualcuno disse “rinascimentale” con la figura del Maestro presente “in carne e ossa” (non un testo scritto) al quale rivolgere i propri dubbi. Scuola di formazione, analisi personale, supervisione, convegni, i seminari aperti al pubblico, il festival di Spoleto (presenti con la nostra rivista con temi di arte e psicoanalisi). Un’attività intensa, durata a lungo, che aveva come obiettivo portare la psicoanalisi a molti. Non più una psicoanalisi nelle mani di pochi privilegiati. Modificare, attraverso incontri pubblici e discutere di quegli aspetti della psicoanalisi più controversi o che forse si erano allontanati dalla genuinità del pensiero del suo fondatore. Molti di coloro i quali hanno vissuto a Roma negli anni ‘80/’90 ricorderanno qualche incontro pubblico nei teatri affollati, nei locali di Trastevere, nella nostra sede.

"Sandro Gindro chi era costui?" Pochi, soprattutto delle ultime generazioni, lo sapranno. Eppure è stato un personaggio importante nella vita culturale di Roma. (Nico Garrone, “La Repubblica” 6 Nov. 2003) “Un intellettuale che una grande città come Roma è capace di alimentare e insieme nascondere nel suo interno” (Renato Nicolini in “Tuttoteatro.com” nov. 2006). Le persone che hanno contribuito a formare qual gruppo, hanno preso varie direzioni. Molti hanno dato importanti contributi in vari settori. www.iprs.it

Attivita' psicoterapeutica presso enti pubblici e privati.

Presso il Consultorio (Roma B), subito dopo la laurea, mi sono occupata di colloqui di sostegno alle donne in gravidanza, preparazione al parto, colloqui di coppia, psicodiagnostica.

Presso il Dipartimento di Salute mentale dell’AUSL (DSM/RM H): colloqui clinici, somministrazione psicodiagnostica, psicoterapia. Ho sperimentato la psichiatria del territorio, l’incontro con persone sofferenti di attacchi di panico, depressione, somatizzazioni varie.

Il misterioso salto dalla mente al corpo, è sempre stato un tema molto affascinante. E’ il corpo che influenza la mente o viceversa? Tutte le malattie sono “psicosomatiche?” Se la psicosi e la depressione sono i disturbi più gravi della psiche, la malattia organica (i tumori ad es.) può essere considerata una psicosi del corpo? Le cellule “impazziscono” oppure non riconosco il “self” dal “non-self”, nelle malattie autoimmuni. E’ frequente osservare come la malattia “organica” sia preceduta da forme depressive, più o meno manifeste. Con queste domande in mente, ho frequentato il

Corso di perfezionamento in Dermatologia Psicosomatica presso l’I.D.I. (Istituto Dermopatico - Roma, direttore e supervisore prof. P. Fogliobonda).

Che cos’è la follia, ne siamo terrorizzati, ma anche un po’ affascinati. Anzi, negli anni ‘70/80 si riteneva che la follia portasse con sé una forma di rifiuto e di ribellione nei confronti di un ordine sociale repressivo.

Negli anni ’90, l’incontro con il disturbo psicotico.

Consulente e poi coordinatrice in varie Comunità riabilitative, residenziali e semi-residenziali, un centro diurno, nel Lazio: "Morgagni" "Villa Palma", "Francesco", "Villa Bona", "Comunità Insieme Onlus". Il rapporto quotidiano, a volte anche in vacanza insieme, a guidare un pulmino, a stretto contatto, spesso, con i segni terribili della disintegrazione psicotica e dell’enorme angoscia che ne deriva.

A "S. Maria del Prato" di Campagnano (istituto neuro riabilitativo) ho organizzato in collaborazione con l’Amministrazione, un servizio di supporto psicologico per il personale educativo e d’assistenza, con riguardo per le situazioni di burn-out.

Intanto, sempre negli anni ’90, dopo lunghe battaglie, si è insediato il primo Ordine Nazionale degli Psicologi, e in seguito gli Ordini regionali.

Mi sono iscritta all’Ordine degli Psicologi del Lazio l’11/03/1994, mentre il 29/01/1995 c’è stato il riconoscimento dell’attività psicoterapeutica in base all’art. 35 della legge 56/89.

La mia attività come psicoterapeuta era iniziata già negli anni ’90, ma il mio studio privato è dapprima a Roma monteverde, poi in via Scarlatti (zona salario).

Nel 2008 ho deciso di lasciare la Capitale e di trasferire il mio studio a Bologna. Miei importanti punti di riferimento, per confronto e supervisione sono ora Paolo Migone - e Marianna Bolko a Bologna. Co-fondatori della della rivista internazione (psicoterapiaescienzeumane). e i convegni dedicati, alimentano il confronto e il dibattito sui temi più importanti riguardo allo sviluppo delle nuove conoscenze in psicoanalisi.

Nel 2015, spinta dalla mia curiosità impagabile, decido di aprire uno studio a Milano. Nuovi stimoli e nuovi obiettivi, nuovi posti da esplorare, nuove persone da incontrare.

Una bella esperienza, quella di Bologna e di Milano, una crescita personale, professionale e umana condivisa con i miei pazienti con cui e con qualcuno ancora in contatto. La nostalgia per Roma e le sue bellezze si fa sentire, ed ora, eccomi di ritorno.

"Mirella Caruso"
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